Fenomeni
2019/2020
Cinque programmi che gravitano intorno al suono, elemento archetipico di linguaggio.
Dal primordiale manifestarsi del ritmo, con il generarsi delle prime elementari manifestazioni dell’essere e della vita, allo sviluppo organizzato di pulsazioni e cellule sonore, in forme musicali sempre più complesse ed evolute; dalla perfezione matematica del modello cosmico al motore,simbolo stesso di modernità, successione ciclica e incessante di impulsi, azioni e reazioni,che spinge sempre più avanti il processo esplorativo dell’esistente.
Un cartellone che intende sorprendere e neutralizzare le aspettative, anche giocando a capovolgere il punto di vista dell’ascoltatore, invitandolo ogni volta al confine di qualcosa, all’incontro con territori e paesaggi sonori che stimolano e richiedono uno sguardo nuovo, una rinnovata idea di ascolto.
In ognuno dei programmi il concetto di “confine” è svolto nel suo più ampio e nobile significato di“prossimità con l’altro”, e quindi di zona privilegiata di dialogo e di scambio, piuttosto che di chiusura e di difesa del proprio dall’altrui. Le multiformi espressioni della musica ne offrono modelli esemplari: valga su tutti il programma del quinto concerto, quello della Human Rights Band, un ensemble di musicisti provenienti da diversi paesi del bacino mediterraneo che propone un’antologia di musica etnica in cui brani e arrangiamenti appartenenti a tradizioni musicali diverse e apparentemente lontane si incontrano e si mescolano, dando vita a una combinazione organica e sorprendente, inedita e familiare al tempo stesso.
Un’esemplare occasione per integrare le caratteristiche e potenzialità dell’ascolto “orizzontale”, quello messo in gioco nell’atto del dialogo con l’altro, con quelle dell’ascolto “verticale”, che riguarda la relazione di ogni individuo con se stesso, quando si concede il tempo per riconoscere e dare un nome ai propri “suoni interiori”, che sono poi gli archetipi misteriosi di tutte le espressioni del ritmo (il respiro, il battito del cuore e quello tenue delle ciglia…), per ritrovare o scoprire inesplorate parti di sé nel confronto con l’apparente estraneità dell’altro.
Alberto Triola
Sovrintendente e Direttore Artistico