Le celebri musiche di Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla, tra barocco veneziano e tango argentino, in concerto a Palazzo Farnese il 18 luglio.
Insieme agli archi della Filarmonica Arturo Toscanini, due star internazionali: il direttore Omer Meir Wellber e il mandolinista virtuoso Jacob Reuven

Il Festival Toscanini, cartellone regionale estivo della Fondazione Arturo Toscanini, premiato dalla Medaglia del Presidente della Repubblica, fa tappa per la prima volta a Piacenza per uno dei concerti più attesi del programma 2023: il concerto “Le Otto Stagioni”, che martedì 18 luglio alle 21.30 nella straordinaria cornice di Palazzo Farnese accomunerà le celebri “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla nell’interpretazione degli Archi della Filarmonica Arturo Toscanini e di due star del panorama concertistico internazionale come il direttore d’orchestra Omer Meir Wellber (Direttore musicale del Festival Toscanini) e il mandolinista virtuoso Jacob Reuven.

Il concerto rientra nel cartellone Piacenza Summer Cult ed è realizzato con il sostegno di Hera Comm, Cantina Valtidone e Valcolatte, sponsor del Festival Toscanini 2023.

La particolarità del concerto sta nell’aver scelto di fare dialogare in modo del tutto speciale i capolavori omonimi di Vivaldi e Piazzolla, espressione epoche e stili totalmente differenti, tra barocco veneziano e tango argentino: in questo senso le rispettive Quattro Stagioni saranno le une dentro alle altre; così si potrebbe dire che Vivaldi “suoni” la fisarmonica e Piazzolla il clavicembalo, mentre la parte solistica di entrambe sarà affidata al suono evocativo del mandolino.

Composte da Antonio Vivaldi nel 1727, Le Quattro Stagioni fanno parte di una raccolta di dodici concerti per violino, archi e basso continuo dal titolo Il cimento dell’armonia e dell’invenzione op. 8. Dei dodici concerti, i primi quattro, Le stagioni, divennero ben presto tra i brani più amati ed sue Quattro Stagioni, Vivaldi utilizza un concetto rivoluzionario. Ritrae ruscelli, uccelli, un pastore e il suo cane che abbaia, tempeste, battute di caccia e paesaggi ghiacciati. Questi concerti sono uno dei primi esempi di quella che in seguito divenne nota come musica a programma, musica con un elemento narrativo

Le Cuatro Estaciones Porteñas (l’aggettivo porteño indica chi è nato a Buenos Aires) di Astor Piazzolla nascono invece tra il 1965 e il 1970, 250 anni dopo quelle di Vivaldi, e vennero concepite inizialmente come pezzi a sé stanti per il quintetto nel quale lo stesso compositore suonava il bandoneón. Piazzolla compone dapprima il Verano Porteño, cioè l’estate (che in Argentina va da dicembre a marzo), nel 1964. Seguono alcuni anni dopo le altre stagioni ma è ormai consuetudine eseguirle insieme. Grazie all’arrangiamento realizzato da Leonid Desyatnikov, autore della trascrizione per violino e orchestra d’archi dall’originale scrittura per quintetto con bandoneón, le Cuatro Estaciones sono sempre più spesso accoppiate ai concerti di Vivaldi.

Oltre al Direttore musicale del Festival Toscanini, Omer Meir Wellber che dal podio suonerà anche il clavicembalo e la fisarmonica, la peculiarità di questa produzione, è legata alla presenza di Jacob Reuven che, con il suo mandolino, sostituisce il violino solista.  Artista a tutto tondo, la sua visione musicale e il repertorio abbraccia tutte le epoche dal barocco alla musica contemporanea: in questo senso darà l’opportunità di regalare alle Otto Stagioni un’interpretazione personale, intensa e soprattutto molto colorata.  Tra l’altro Wellber e Reuven le hanno recentemente eseguite alla Volksoper di Vienna.

 

Biglietti
Intero 20€, ridotto 15€, under 35 10€

Acquistabili su www.piacenzasummercult.it

Viaggio in bus da Parma, visita guidata a Palazzo Farnese e concerto a 25€. Informazioni e prenotazioni biglietteria@latoscanini.it.

 

Ascolta le “Stagioni” di Vivaldi e Piazzolla eseguite da Wellber e Reuven (CD Hyperion Records):

https://www.youtube.com/watch?v=y42ozfQEi-w

 

Omer Meir Wellber

Si è affermato come uno dei principali direttori di oggi, sia del repertorio operistico che orchestrale. È direttore musicale della Volksoper Wien, direttore musicale del Teatro Massimo e direttore musicale del Festival Toscanini. Da agosto 2025 assumerà la carica di General Music Director di Amburgo, ricoprendo i ruoli di Direttore musicale della Staatsoper Hamburg e della Philharmonisches Staatsorchester Hamburg, che ha la sua sede all’Elbphilharmonie, il nuovo e avveniristico tempio della musica della città del nord della Germania. Ha diretto alcuni dei più prestigiosi ensemble del mondo oltre ad essere regolarmente direttore ospite presso la Bayerische Staatsoper di Monaco, la Fenice di Venezia e l’Israeli Opera. Ha vinto il Premio speciale “Franco Abbiati”, conferito dall’Associazione Nazionale Critici Musicali per i progetti realizzati al Teatro Massimo nel 2020, e il Premio Rudi Häussler. Nato a Be’er Sheva nel 1981, comincia a studiare la fisarmonica e il pianoforte all’età di cinque anni. A nove prende lezioni di composizione con Tania Taler e continua, in seguito, sotto la guida di Michael Volpe fino al 2004.

 

Jacob Reuven

Rinomato in tutto il mondo per la sua integrità musicale e la sua fluidità, il mandolinista israeliano Jacob Reuven è uno dei virtuosi più ricercati del suo strumento. Studiando sotto la guida di Simha Nathanson al Conservatorio di Beer Sheva e successivamente con Motti Smidt all’Accademia di Musica e Danza di Gerusalemme, Reuven ha imparato ad interpretare il repertorio per solo violino, diventando così il primo mandolinista a eseguire il repertorio per violino su mandolino con un’orchestra israeliana.

Si è esibito come solista in diversi prestigiosi festival internazionali, tra cui il Dresden Music Festival, il Potsdam Sanssouci Music Festival e il Festival Mandolines de Lunel, e ha suonato sotto la direzione di direttori come Zubin Mehta, Mstislav Rostropovitch, Antonio Pappano, Mendi Rodan e Zsolt Nagy. A livello nazionale, Reuven si è esibito come solista con l’Orchestra Filarmonica di Israele, l’Orchestra Sinfonica di Gerusalemme e la Israeli Sinfonietta, tra gli altri.