Dedicato a chi vuole sperimentare il gioco degli specchi
per vedere riflessa nell’oggi l’immagine del passato
“Pulcinella fu la mia scoperta del passato, l’epifania entro la quale tutto il mio lavoro ulteriore divenne possibile. Fu uno sguardo all’indietro, naturalmente, – la prima di molte avventure amorose, in quella direzione – ma fu anche uno sguardo allo specchio” -scrive Stravinskij – ….Sapevo benissimo che non avrei potuto produrre un contraffazione di Pergolesi, perché le mie abitudini propulsorie sono così diverse ; tutt’al più potevo ripetere Pergolesi con il mio accento personale”. Ma rifare un classico, poteva costituire per l’opinione pubblica una forma estrema di arroganza, una provocazione “Gente che non aveva mai sentito gli originali di Pergolesi, o non se n’era mai preoccupata, gridò ‘al sacrilegio: ‘I classici sono nostri! Si lascino stare i classici! Per tutta questa gente, la mia risposta fu, ed è ancora la stessa: “Voi rispettate, io amo”.

e per vedere nel passato una proiezione del futuro
Verso: l’800. L’inizio inquietante del primo movimento della Sinfonia n.40, è in pratica un accompagnamento che similmente verrà utilizzato da Mendelssohn nel Concerto per violino, e da Rachmaninov nel Terzo Concerto per pianoforte Verso il ‘900. Il Concerto per Clarinetto, si caratterizza per l’atmosfera pacata, quasi ipnotica (soprattutto il tempo centrale) e primaria importanza a scopo espressivo, la determinano i contrasti timbrici. La musica con Mozart diventa un’arte nobile, intellettuale, spirituale. E ancora: in alcuni passaggi solistici, sembra che l’autore avesse intuito la cifra stilistica del jazz, i giri armonici del “bebop”; naturalmente non c’è improvvisazione, ma nelle volate del clarinetto, nel leggero scorrere della melodia, ha lavorato per lo strumento in modo nuovo, come farà John Coltrane con il sassofono.