DI MADRE IN FIGLIA – per la Giornata della Memoria
Una bambina, una sera, in un campiello di Venezia. Seduta in pigiama sul suo triciclo. Immobile. Ascolta un artista di strada suonare il violino. E un mondo si apre dentro di lei. Un mondo che presto si rivela essere il risultato di un retaggio più antico, lo strascico di una storia che parla di dolore e sofferenza, in uno dei periodi più bui dell’umanità. Eppure è una storia che parla anche (e forse soprattutto) di amore. Di resistenza.
Madre violinista in un campo di concentramento, figlia violinista all’inizio di una vita da costruire. Ma a legare le due generazioni non è semplicemente la passione per uno strumento: la musica diventa memoria lucida e consapevole del passato, che porge la mano alla speranza in un futuro luminoso.
Spettacolo