«Dedicarci alle musiche nate nel Nord Europa: costituiva per noi un progetto che avevamo nel cassetto da anni –» spiega la violinista Sabrina Fontana dell’ l’Ensemble ‘Il Teatro delle Note’ protagonista del Concerto Aperitivo del 18 dicembre al Ridotto del Regio di Parma; con loro, in qualità di voce recitante, l’attore Mario Mascitelli -.

 

Ci piaceva l’idea di evocare quelle atmosfere, e così, abbiamo deciso di puntare su un pezzo di teatro, il più famoso, dello scrittore norvegese Ibsen, dato che la nostra missione come “Teatro delle Note” è combinare con la musica altre forme d’arte: come la letteratura, la poesia e la pittura. E a proposito, non potevamo trovare di meglio che questo testo per il quale Grieg ha composto le musiche di scena.

Quali sono le caratteristiche delle musiche in programma ?
Nello scegliere questo tema “Col vento del Nord”, abbiamo puntato su due aspetti: quello del canto popolare legato a un passato che gli abitanti di paesi come la Norvegia, sin dall’ ottocento, coltivano e amano. Tale peculiarità si riscontra nel primo pezzo, la Holberg Suite op. 40 sempre di Grieg: una serie di danze che si susseguono -dopo un vigoroso Preludio- in cui l’elemento popolare si sposa con l’imitazione dello stile antico di stampo barocco. L’altro aspetto, si collega al senso malinconico e tragico che certa musica nordica esprime, inserita in una natura che favorisce la meditazione e la riflessione su se stessi e la propria identità. Il tutto si riconduce al senso primario della ricerca teatrale che Ibsen ha effettuato in Peer Gynt di cui Mario Mauro, che è violino concertatore dell’Ensemble, ha realizzato una riduzione per gruppo d’archi dei brani presenti nelle due Suite elaborate dallo stesso Grieg, unitamente ad una scelta precisa dei pezzi in prosa da proporre.

Perché questa scelta?
L’opera teatrale, con i suoi cinque atti, è lunghissima e così abbiamo privilegiato quei momenti più significativi per il pubblico: il Lamento di Ingrid, brano dalla forte tempra drammatica, mentre colpisce sicuramente l’incedere mesto, immerso in una densa liricità, dell’Andante doloroso della Morte di Ase. E ancora i momenti a carattere fiabesco, come Nell’antro del re della montagna che fa da sfondo alle grida di minaccia dei Troll contro il protagonista; numerose sono le situazioni in cui la realtà convive con la fantasia. Tra i brani noti, ricordiamo Il Mattino – specchio di una felicissima vena creativa- e nel finale con la Canzone di Solvejg, già accennata in altre situazioni come leitmotiv, troviamo un brano meraviglioso, dal colore popolare, nel contempo soave e terso.

E dal punto di vista interpretativo?
Questa musica dal carattere delicato, si chiede la massima concentrazione per ottenere un suono qualitativamente particolare ma anche di fare attenzione alle sfumature che sono di fondamentale importanza per conferire alle note un’autentica forza espressiva. Essendo musica di scena, è pensata per commentare, accompagnare l’azione, far da guida, dipingere la scena o creare l’atmosfera, come succede per esempio Nel folto della foresta, a proposito del quale Grieg si raccomanda di suonare “con molta dolcezza, perché tutto deve avere le sonorità di un altro mondo”.

Come è avvenuta la scelta dell’attore Mario Mascitelli?
Lo conoscevamo già. Direttore artistico del Teatro del Cerchio, è un artista con il quale si lavora benissimo; tra l’altro è anche musicista, caratterista non da poco per affrontare Peer Gynt. La sua esperienza professionale, maturata con attori del calibro di Vittorio Gassman, ci dà piena garanzia sulla qualità dell’ interpretazione che domenica prossima regalerà al pubblico.