Consigliato per convincerci che la musica serve all’immaginazione: per creare legami con altre arti come la letteratura
Le musiche di Schumann al testo byroniano del Manfred costituiscono un contributo sonoro d’inaudita efficacia che si evince già ascoltando l’Ouverture, così vigorosa (meglio granitica come la montagna, la Jungfrau, che fa da sfondo) e mirabilmente sintetica. Già si realizza una perfetta associazione tra espressione verbale e musicale che coglie sin nelle sfumature le linee psichiche del tortuoso animo romantico e la magica suggestione ambientale che lo circonda.
e per mostrare le profonde corrispondenze che ci rivelano l’arcano mistero situato al di là del reale…….Parbleu!: è tutta questione di….. recherche
Un’ambientazione esotica e brani dalla gaia leggerezza, nelle Suites de L’Arlesienne, segnano il mutare degli stati d’animo dei personaggi e ad essi corrispondono sottili mutamenti tematici. L’abilità di Bizet come cesellatore, si rivela in questa musica…. ma a proposito di mistero: chi è questa Arlesiana che non compare mai in scena di cui il giovane Frédéric è innamorato perdutamente?
Si reinventano nuove forme a fine ‘800 ma si piegano anche le vecchie, come la sinfonia che Franck pensa in senso classico poi trasformata in tutta libertà. Per questo, alla prima esecuzione, la sua Sinfonia, (siamo presso la sala da concerto del Conservatorio parigino il 17 febbraio 1889), fu accolta malamente, soprattutto per il senso di indeterminatezza tonale; era in re minore, anche se la musica fluttuando si addentrava in tanti altri territori anche lontani. Perché, quello che importava a Franck, era appunto la recherche, essendo concentrato, con tutto se stesso e la forza della sua della sua profonda spiritualità, allo scopo di dare ai suoi temi la massima potenza espressiva.