Alle spalle ha la scuola di Boris Berman, ma anche quella tutta italiana e prestigiosa di Benedetto Lupo, il venticinquenne pianista padovano Gabriele Strata che lunedì 30 settembre, ore 20.30, alla Sala Gavazzeni del CPM Toscanini, è protagonista del concerto Salotto Toscanini in un programma comprendente quattro Notturni e due Scherzi di Chopin insieme alla Grande Sonata op.37 di Čajkovskij: un brano ampio e sontuoso nella sua articolazione in quattro movimenti.

Peculiarità della rassegna cameristica è l’introduzione iniziale a cura di Cristina Casero, dell’Università di Parma, che porta la musica a rispecchiarsi in un’opera d’arte, e questo al fine di ricordare la passione di Arturo Toscanini per la pittura e le sue profonde ed illuminanti riflessioni sinestetiche. A questo proposito, il quadro più famoso di Vittore de Grubicy l’amico e ispiratore di Toscanini, l’Ultima battuta del giorno che muore, si rispecchierà nella musica di due degli autori romantici più amati quali Chopin e Čajkovskij e per certi aspetti simili per il taglio soggettivo, intimo della loro scrittura.

La loro è una musica inconfondibile, riconoscibilissima dalla quale trapela, un’espressività potente a tratti esasperata, momenti profondi di malinconia, esplosioni di vitalità e tragiche visioni. La mutevolezza dei loro caratteri, l’irrequietezza dei lor animi aumenta il senso del mistero che circonda la loro vita; a questo proposito la Sonata di Čajkovskij si collega ad un momento particolarmente difficile che è il fallimento del suo matrimonio che l’autore definisce come un gesto di pazzia. “Indubbiamente per alcuni mesi sono stato un po’ pazzo… ma quell’uomo che in maggio si è messo in testa di sposare Antonina Ivanovna, in giugno ha scritto un’opera intera come se niente fosse successo, in luglio si è sposato, in settembre è fuggito da sua moglie, in novembre se l’è presa con Roma e così via, non ero io, ma un altro Pëtr Il’ic, del quale adesso rimane soltanto la misantropia, che, peraltro, è poco probabile passerà mai.”

Di Chopin Strata eseguirà alcuni dei celebri Notturni: l’op. 27 n.2, in do diesis minore op. postuma, op. 15 n.1, op. 9 n. 1, insieme agli Scherzi op. 39 n. 3 e op. 31 n. 2: pezzi contemplativi e lirici che si contrappongono a composizioni energiche e appassionate – la loro indicazione di tempo è Presto o Presto con fuoco – quali sono gli Scherzi di cui il secondo in Sib minore è il più conosciuto.

Un programma solido e complesso sia tecnicamente sia dal punto di vista espressivo che Strata propone a fronte di un’esperienza che, nonostante la sua giovane età, gli ha permesso di ottenere prestigiosi riconoscimenti. Infatti, è stato vincitore del primo premio e del premio del pubblico al Rio de Janeiro International Piano Competition nel 2023 e del XXXV Premio Venezia, nel 2021 il Teatro la Fenice gli conferisce il premio “Una vita nella musica – giovani”. Il suo recente debutto a Wigmore Hall è stato definito dalla critica come “un recital di creatività perfetta che gli assicura, a soli 23 anni, il suo posto nell’intransigente mondo delle sale da concerto”.

 

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