Ritorna a Parma Roberto Abbado alla guida della Filarmonica Arturo Toscanini
Ritorna a Parma Roberto Abbado per dirigere Quadri da una esposizione di Musorgskij, capolavoro sinfonico.
Il violinista ucraino Valeriy Sokolov interpreta il Concerto di Barber a conclusione della sua residenza artistica con La Toscanini.
Domenica 23 aprile ore 20.30 all’Auditorium Paganini
Con un programma coloratissimo firmato Barber, Ravel e Musorgskij con i suoi amatissimi Quadri da una esposizione, in cui la musica s’incontra con l’arte pittorica per creare infinite suggestioni, ritorna a Parma Roberto Abbado, alla guida della Filarmonica Arturo Toscanini; l’appuntamento è per domenica 23 aprile all’Auditorium Paganini, ore 20.30.
Abbado, insignito del “Premio Abbiati”, già Direttore musicale del Festival Verdi e del Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, ha diretto le orchestre internazionali più prestigiose e numerose prime mondiali e nuove produzioni. Con lui un altro significativo ritorno: quello del violinista ucraino Valeriy Sokolov, artista in residence alla Toscanini: è di nuovo con la Filarmonica con cui esegue il Concerto per violino e orchestra op. 14 di Samuel Barber. Gli altri due brani del programma trovano il loro denominatore comune in Ravel e nel fatto che sono entrambi originari per pianoforte: Une barque sur l’océan di Ravel e i Quadri di un’esposizione (orchestrazione Ravel) di Musorgskij.
Une barque sur l’océan è dedicato al pittore Paul Sordes, e questo fornisce un prezioso indizio del carattere “visivo” dell’opera orchestrata un anno dopo averla composta da Ravel stesso: è un poema del mare, raffigurante la risacca, il moto ondoso e la schiuma. Per Roberto Abbado “in questo pezzo vi è c’è tutta la componente evocativa dei significati racchiusi dall’acqua”. Proprio Ravel e il pianoforte costituiscono il filo conduttore rispetto all’altro pezzo in programma: Quadri da un’esposizione di Musorgskij che sono ispirati a una mostra del pittore Victor Hartmann da cui nel 1874 è stata ricavata una suite pianistica di dieci pezzi corrispondenti a dieci quadri; nel 1922 Ravel orchestrò l’opera che si può definire uno dei capolavori più originali dell’intera letteratura musicale. Musorgskij basa la musica su disegni e acquerelli di Hartmann realizzati principalmente durante i viaggi dell’artista all’estero. Vi troviamo: Polonia (Bydło, un carro polacco), Francia (Tuileries, Limoges il mercato, Catacombe di Parigi) e Italia (Il vecchio castello); il movimento finale è associato a un progetto architettonico per la capitale dell’Ucraina (la Porta di Kiev).
In questa suite, l’autore immagina qualcuno che passa da un’opera d’arte all’altra e per questo s’inventa un tema che collega: la Promenade. Tuttavia, al di là dei quadri dipinti che corrispondono al titolo di ogni pezzo, per il direttore Roberto Abbado – il compositore trasmette la sua visione della vita, regalandoci una riflessione sulla vita e la morte e la vita dopo la morte… Per il direttore milanese, infatti, dal quadro Catacombae la considera come un’opera religiosa che include anche un passaggio negli inferi: a questo allude La capanna di Baba Yaga, mentre la conclusiva Porta di Kiev – basata sul tema della Promenade suonata in modo marziale – allude alla porta al paradiso.
Tra Un barque e i Quadri, si esibisce Sokolov che aveva già stupito il pubblico del Teatro Regio eseguendo il Concerto di Čajkovskij e, recentemente, alla sede della Toscanini è stato inarrivabile interprete in occasione della rassegna Salotto Toscanini. Lo ascolteremo nel Concerto per violino, di Barber, composto in piena Guerra Mondiale nel 1940, dopo la consacrazione internazionale segnata dall’esecuzione dell’Adagio per archi realizzata da Toscanini nel 1938. Il brano, arricchito dalla presenza del pianoforte, è caratterizzato da un linguaggio cantabilmente neoromantico, estroverso ed immediato, fino al funambolico Moto perpetuo finale. È proprio quest’ultimo movimento, da suonare con una velocità vertiginosa, la causa per la quale il violinista Iso Briselli – colui per il quale il brano fu scritto – si rifiutò di suonarlo. Infatti, la prima esecuzione pubblica fu data da Albert Spalding e dalla Philadelphia Orchestra (direzione di Eugene Ormandy) il 7 febbraio 1941.
Questo programma debutta venerdì al Teatro Ponchielli di Cremona, mentre sabato sarà al Teatro Valli di Reggio Emilia.
Biglietti: da 10€ a 40€ in vendita online su www.biglietterialatoscanini.it, alla biglietteria del CPM Arturo Toscanini (mer e ven 10-13, gio 15-18) e, limitatamente alle disponibilità residue, all’Auditorium Paganini la sera del concerto a partire dalle ore 19.30.