Inaugura l’Edizione I del Festival Toscanini 2022 prima a Parma e poi a Lucca, la prima versione praticamente sconosciuta dell’opera giovanile di Giacomo Puccini eseguita per la prima volta in tempi moderni dopo l’unica rappresentazione del 1884. Dirigerà la Filarmonica Toscanini il direttore Musicale del Festival, Omer Meir Wellber. La regia affidata a Filippo Ferraresi. Una conferenza-concerto e un convegno di studi spiegano e approfondiscono l’avvincente storia de Le Willis e il rapporto tra Toscanini e Puccini.

La serata inaugurale del Festival Toscanini – Edizione I, il 5 giugno a Parma – Auditorium Paganini, vedrà la prima esecuzione, dopo l’unica rappresentazione del 1884, dell’opera giovanile di Giacomo Puccini, Le Willis, con la quale il ventiseienne e sconosciuto compositore si presentò al concorso indetto dall’editore Sonzogno. La partitura fu inoltre al centro di un interessante vicenda, in grado di determinare le sorti della carriera del giovane Puccini.

Dirigerà la Filarmonica Toscanini Omer Meir Wellber, Direttore Musicale del Festival, al suo debutto operistico a Parma. Le Willis saranno quindi replicate il 7 giugno al Teatro del Giglio di Lucca, come ulteriore omaggio alla memoria pucciniana.

Il soprano Selene Zanetti interpreterà Anna, il tenore Kang Wang, Roberto e il baritono Vladimir Stoyanov, Guglielmo Gulf.

Il Coro è quello della Camerata Musicale di Parma diretto da Martino Faggiani.

La Toscanini torna così a produrre dopo dieci anni un titolo operistico realizzato, in questo caso, in forma semiscenica. La rappresentazione de Le Willis sarà preceduta, a Parma, dal Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel che connoterà la serata inaugura-le con la formula del tutto inedita della rappresentazione di un’opera preceduta da un concerto sinfonico. Al pianoforte il rumeno Daniel Ciobanu, vincitore del secondo premio e del premio del pubblico al Concorso Arthur Rubinstein di Tel Aviv nel 2017.

L’edizione critica de Le Willis, curata da Martin Deasy, è frutto di una ampia recensione delle fonti sopravvissute ed è stata ricostruita a partire dalle due parti del manoscritto di Giacomo Puccini, conservate presso la Morgan Library & Museum di New York e l’Archivio Ricordi di Milano.

Le Willis di Puccini sarà realizzata in forma semiscenica, con figuranti, un danzatore e un corpo di ballo. La regia è stata affidata a Filippo Ferraresi, al suo esordio nella regia d’opera dopo diversi anni a fianco di Romeo Castellucci e nelle file del Cirque du Soleil e dopo aver debuttato al Piccolo di Milano con una sua produzione nella stagione in corso.
«Credo che tutta la potenza di quest’opera risieda nella dimensione magica delle fiabe. Mi è parso quindi opportuno ragionare sulla potenza della fiaba per dare vita all’idea visiva, sul suo lato antropologico e archetipico. Ma anche nella sua fatalità che è vicina a quella della tragedia greca. Alla fiaba non interessa essere conciliatoria la fiaba non è giusta, la sua bellezza è consustanziale alla sua violenza. E tutto ciò è evidentissimo nella musica di Puccini: bellezza e violenza. Ma cosa può dirci tutto ciò nei tempi di oggi? Credo che la risposta giri intorno a questo pensiero: torniamo a raccontarci delle storie, anche quelle violente anche quelle in cui ci sono punizioni. Contro le “stories” di Instagram in cui tutto è nato con un filtro di buonismo, in cui nessuno grida pietà perché tanto tutto ciò che si fa o si dice va bene. Torniamo a suonare le trombe del fato. Ma cosa si vedrà in scena? È chiaro che la grande parete di vetro sarà la protagonista assoluta. Il gioco fra il dentro e il fuori con la complicità di un giugno italiano sarà interessantissimo da sfruttare. E poi il cerchio. Simbolo warburghiano, emblema della perfezione del ritorno di tutte le cose, serpente che si mangia la coda. “Gira, gira, danza, gira!” grida il coro dei paesani. Ed ecco che in scena un derviscio rotante inizia la sua danza vorticosa. Non si fermerà più per tutta la durata dell’esecuzione trascinandosi in un nuovo turbine fisico e mentale, ipnotico come alcune arie di Puccini».

Affascinante la storia che vide il giovane Puccini partecipare al concorso di composizione Sonzogno, concorrente al tempo della Casa Editrice Ricordi. Puccini non vinse e non ricevette neppure una menzione. L’opera venne poi rappresentata al Teatro del Verme di Milano – sostenuta da alcuni mecenati privati – il 3 maggio 1884. La stampa dell’epoca riportò ampie discussioni sulle circostanze della bocciatura de Le Willis a partire dalla narrazione della consegna frettolosa del lavoro mal redatto ed incompleto. Tra le voci che suscitarono un insolito interesse del pubblico, quella che interpreta la vicenda come una manovra di Giulio Ricordi, noto per il suo acume critico, per portare il giovane compositore sotto la propria egida.

Ad approfondire l’avvincente narrazione è dedicato il primo incontro del Festival “Il Concorso Sonzogno e il caso Le Willis”, una conferenza-concerto in collaborazione con il Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca e Casa Ricordi. L’appuntamento è in programma all’Auditorium di APE Parma Museo alle ore 18.00 del 5 giugno. Parteciperanno Martin DeasyCasa Ricordi, Michele GirardiUniversità Ca’ Foscari di Venezia / Centro Studi Giacomo Puccini e Simone di Crescenzo Università La Sapienza di Roma.

Il primo grande compositore dopo Verdi e dopo Wagner, e soprattutto il primo della sua epoca, con cui Arturo Toscanini si trova a dialogare, è proprio Puccini. Rapporto importante che si va formando in quegli anni, e che si solidifica sempre di più negli anni successivi, basti ricordare il debutto al Metropolitan di New York de La Fanciulla del West nel 1910 con Toscanini sul podio.

Il Convegno Internazionale realizzato in collaborazione con il Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca che si terrà il 6 giugno nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Parma – ore 10.00, è dedicato ad approfondire proprio il rapporto tra Toscanini e Puccini. Interverranno Alessandro Avallone Università La Sapienza di Roma, Stefano Baia CurioniUniversità Bocconi di Milano, Virgilio BernardoniUniversità degli Studi di Bergamo / Centro Studi Giacomo Puccini, Gabriella Biagi RavenniCentro Studi Giacomo Puccini, Marco CapraUniversità degli Studi di Parma, Michele GirardiUniversità “Ca’ Foscari” di Venezia / Centro Studi Giacomo Puccini, Harvey SachsCurtis Institute of Music di Philadelphia, Emanuele SeniciUniversità “La Sapienza” di Roma / Centro Studi Giacomo Puccini. Coordinamento di Simone di CrescenzoUniversità “La Sapienza” di Roma.

 

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Gli incontri e i convegni del Festival sono ad ingresso gratuito.

I biglietti dei concerti possono essere acquistati:

– nel nuovo punto vendita presso il Parma Point di Via Garibaldi 18. Per informazioni tel. 0521 1513777 – info@parmapoint.it
on line sul sito www.biglietterialatoscanini.it
– nella biglietteria del Centro di Produzione Musicale Arturo Toscanini il mercoledì, venerdì e sabato dalle 10 alle 14; giovedì dalle 16 alle 19; chiusura domenica, lunedì e martedì. Nei giorni di concerto, la biglietteria serale sarà aperta presso l’Auditorium Paganini dalle 19 alle 20.30 per i concerti con inizio alle ore 20.30; dalle 16.30 alle 18.00 per i concerti con inizio alle ore 18.00.

Per informazioni: biglietteria@latoscanini.it, telefono: 0521 391339.

I biglietti per il concerto di Lucca possono essere acquistati:

– alla biglietteria del Teatro del Giglio, dal mercoledì al sabato (orario 10.30-13.00 e 15.30
-18.00)
– online sul sito www.teatrodelgiglio.it e su www.ticketone.it
– nei punti vendita UniCoop Firenze e TicketOne

Per informazioni: biglietteria@teatrodelgiglio.it – telefono: 0583.465320 (in orario di apertura al pubblico)

Il Festival Toscanini è realizzato grazie al contributo di

Fondazione Monteparma, Camera di Commercio di Parma, Ascom
Sponsor
Parmalat SpA, Hera.comm, Assicoop Emilia Nord, Conad, Bonatti SpA, La Giovane, Rotary Club di Salsomaggiore.

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